giovedì 4 gennaio 2018

Non siete a casa vostra

Dall'alto si vedono fumi in lontananza; ci sono quelli di chi brucia qualcosa in giardino e quelli degli impianti di riciclaggio. Gli ulivi sono potati per fare legna e ogni tanto sparisce un albero secolare. Non tanto lontano si sentono gli spari dei cacciatori. Il solerte responsabile della protezione civile di A. però non può andare a verificare perché è impegnato per tutta la mattinata a controllare che nessuno passi il rastrellino o il decespugliatore nel tracciato in cui, per la sesta volta, vorremmo organizzare la gara di corsa campestre. Siamo noi i veri delinquenti che pretendono di lavorare gratis per organizzare una manifestazione sportiva che porta un migliaio di atleti dai sei agli ottanta anni a correre nella natura. Devono fermarci. Valorizzeremmo il territorio e la salute pubblica trarrebbe giovamento dalla manifestazione ma non siamo a casa nostra ci dice il Geom. B.. La manifestazione è un campionato regionale e verranno atleti da tutta l'isola ma non importa. Il territorio è di A. e noi siamo di C.. La cura del tracciato non procurerebbe nessun danno all'ambiente, anzi, sarebbe un'operazione di pulizia. Però, prima di potere cominciare a togliere un sasso, vogliono sapere chi saranno gli addetti all'ambulanza, vedere i loro certificati, sapere dove finiranno le feci degli atleti ... Quando gli daremo queste informazioni forse, dopo averle attentamente analizzate e verificate, ci daranno l'autorizzazione, toglieranno il solerte controllore e, se non sarà troppo tardi, potremo cominciare i lavori ma probabilmente ci diranno che manca qualcos'altro, la marca della carta igienica o la certificazione asl per il ristoro o chissà cosa, finché sarà troppo tardi. 
Non siamo a casa nostra ma neanche a casa sua, caro B.. Siamo in luogo pubblico; lei dovrebbe curare l'interesse pubblico che però è un'altra cosa. È tutt'altra cosa.

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