mercoledì 5 luglio 2017

Doping dopong: cattiveria o idiozia?


Amatori che non sanno di dover sottostare alle stesse regole dei professionisti o che non sanno leggere le scritte sui medicinali o che non sanno cosa vuol dire “doping”. “Non lo sapevo” “eppure c'è scritto grande grande. Non sai leggere?” “È inglese e io a scuola ho studiato francese”. Doping, dopong … la grande domanda rimbalza: “cattiveria o idiozia?” Tertium non datur.

Dati 2014 del ministero della salute: 4 i positivi nell'atletica leggera (237 atleti controllati in 39 eventi)
I controlli sono pochissimi. Su un milione di praticanti di cui 200 mila tesserati FIDAL, in un anno ne sono stati controllati 237. La probabilità di farla franca è altissima e questo è evidente a chiunque pratichi l'atletica amatoriale. Io, per esempio, in 10 anni di intensa attività agonistica non sono mai stato controllato. Fra questi 237, 4, ovvero quasi il 2%, sono risultati positivi. Sono numeri troppo piccoli per poter fare stime precise, però bastano per farsi un'idea. Fra i 150 partecipanti alla marcialonga del fagiolo 3 potrebbero essere dopati. L'avreste mai detto?
Chi sono? Principalmente, informa il ministero, maschi ultraquarantenni (come me). Andando a curiosare fra gli ultimi casi, trovo altri elementi in comune, fra cui una pagina FB (come me) con molti “amici”. Uno non sapeva o se sapeva dormiva. Rivela: “cado dalle nuvole! Chiederemo le controanalisi” (quindi non ha preso niente) “ma posso già dire che sono terapie a cui mi sono sottoposto, prescritte, per problemi di allergie e per cicatrizzare una ferita alla mano” (cosa? Quello che non ha preso?) Non ha visto la scritta “doping” o se l'ha vista non l'ha capita e non su una ma su ben due scatole diverse! C'è gran confusione là fuori. Doping dopong, cattiveria o idiozia? Il beneficio del dubbio si scioglie in un bicchiere d'acqua da assumere prima dei pasti.
L'ultimo caso, pur non vivendo in Sardegna, ha ben 31 “amici” fra i miei amici FB sardi. Del resto se mi avesse chiesto l'amicizia non gliela avrei negata: non faccio l'esame delle urine prima di accettare amicizie; se mi si fosse presentato sotto falso nome in canotta e pantaloncini, probabilmente avrei accettato anche l'amicizia di Totò Riina. Lui aveva l'ego un po' giù e voleva iniettarsene una dose ma ha letto male la scritta sulla scatola e si è ritrovato con epo nel sangue, 4 anni di squalifica e l'ego ancora più giù. “Quando un leone è ferito, finitelo perché se si riprende so caxxi!! a buon intenditor poche parole!!” Scrive. Doping dopong. Cattiveria o idiozia?

Insomma, assomigliano molto ai tagliatori (link), o ai millantatori, quelli che si allenano per 21 km collinari a 3'02. Motivazioni? La salsiccia del premio (come me!) e, soprattutto, i pollici in su – l'autostop di facebook. Tutte vittime dei pollici di FB. Quanti ancora ne dovranno cadere prima che qualcuno si decida a fermare questa strage? Per tenere sotto controllo il problema del doping amatoriale, propongo di liberalizzare il pollice e distribuirlo gratuitamente.
PS. L'identikit del dopato mi somiglia molto; maschio, ultraquarantenne, pagina FB, sacchettaro. Il primo difetto è una tara congenita, il secondo mi è venuto una dozzina d'anni fa e non riesco ad uscirne. Per quanto riguarda gli ultimi due, garantisco, a mia difesa, che salsiccia e bottiglia di vino li ho sempre messi nello stomaco e mai su FB.

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