mercoledì 19 aprile 2017

Sano come un verme – Chia triathlon preview

Ho approfittato delle vacanze pasquali per guarire dalla mezza influenza che mi aveva colpito a tradimento, passando le giornate chiuso in casa, in buona parte sdraiato sul letto; per fortuna lo stomaco non ha subito l'attacco dei maledetti microbi e il resto del tempo l'ho passato a tavola. Fino a ieri ero ancora posseduto dal male. Oggi invece mi sento sano come un verme. I sintomi, a parte qualche residuo colpo di tosse fossile e un ripieno di muco, sono spariti ma mi sento molle, come un verme, appunto. Non pedalo seriamente da più di due settimane, non corro da oltre dieci giorni e non tocco il mare da ottobre. Le gambe mi servono per trascinarmi da tavola a letto o, ora che sono rientrato al lavoro, dall'auto alla scrivania ma preferiscono stare ferme allungate sotto un tavolo o dentro ad un letto e forse sono in procinto di staccarsi per completare la metamorfosi a questa mia nuova forma di vita invertebrata. Ma la testa è sempre quella e sta uscendo dalla bambagia da cui era sommersa e, domenica in gara, sarò un verme super combattivo. Striscerò con velleità moderate; sarò un verme della mela che si crede anguilla in prima frazione, poi biscia e perfino vipera 1
Attenti Teo, Francesco e compagnia! Se provate a calpestarmi tirerò fuori veleno da questi dentini da verme. Tu Invece, Jan Frodeno, calpesta pure; la mia faccia sotto i tuoi piedi e puoi muoverti quanto ti pare e piace e io zitto sotto! (cit. Troisi, Benigni) Per noi vermi è un onore essere calpestati da cotanta scarpa.

1 Un verme velleitario, tanto tempo fa si affacciò dal buco di una mela:
“Buongiorno Eva; è buona questa mela, ne vuoi un po?”
“e tu, piccola creatura, chi saresti?”
“Serpente, sono un serpente”.

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