domenica 4 dicembre 2016

Calzini sporchi sulla tomba

“Calzini sporchi sulla tomba” è un finale convenzionale, tipo “e vissero tutti felici e contenti” o “amen”. Credo che si addica bene a questo referendum.
Dopo 21 km di riflessione mi sono convinto che non esiste risposta giusta. Anche l'astensione è sbagliata. Apro la cassetta della posta per vedere se per caso mi abbiano mandato la tessera elettorale nuova che la vecchia è piena. Non c'è ma in compenso trovo l'ultimo numero di “internazionale” con la copertina dedicata al referendum. Dopo essere passato in comune a ritirare il certificato, mi fermo in macchina in via Diaz a studiare. Leggo le opinioni della stampa internazionale sulla questione e scopro che anche secondo loro siamo in un'“impasse”. Non esiste risposta giusta. Bisogna cercare la meno sbagliata e su questo anche la stampa estera si divide. Dopo mezz'ora riparto per recarmi alla sezione elettorale in stato confusionale avanzato.
Ecco, si sta per realizzare l'incubo! Sono sicuro che sbaglierò risposta e appena infilato la scheda nell'urna mi diranno “risposta sbagliata! La risposta esatta era “...”. Non ha superato l'esame da elettore e le dovremo trattenere il certificato”.
Invece me la riconsegnano. Forse allora ho risposto bene. Ma non faccio in tempo a rilassarmi. Esco e trovo la macchina bloccata da un'altra che blocca l'uscita del parcheggio. Dopo 10 minuti arriva la proprietaria e mi dice che ha parcheggiato lì perché dove avevo lasciato io l'auto non era un “parcheggio”. La domanda clou che si aggira fra i miei gangli ora diventa un'altra: “cos'era quello spiazzo asfaltato senza cartelli di divieto dove ho lasciato la mia auto?” Grandi domande con piccole risposte.
Stasera vedremo chi vincerà e nei giorni futuri ne vedremo le conseguenze. Vedremo se arriverà il tecnico, il comico o l'idraulico, come sarà questo meno peggio, diluvio universale e calzini sporchi sulla tomba.

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