martedì 17 novembre 2015

Cronache dall'inferno. Il medio

Il medio, situato fra l'indice e l'anulare, per definizione, non dovrebbe essere né lungo né corto, né lento né veloce … o forse quello è il mediocre? I miei medi sono troppo lunghi per la loro velocità o troppo veloci per la loro lunghezza e mi portano sempre a sprofondare in abissi scavati dalla fatica.
Dopo un paio di chilometri di riscaldamento, raggiungo il mio girone infernale di 13.3 km. I primi 10 sono di iniziazione: servono per stancarmi con variazioni di ritmo sui saliscendi, per sfregare dolorosamente i piedi sull'asfalto ruvido del lungomare, per accumulare affannosamente qualche secondo di vantaggio da spendere nel finale e per raggiungere la porta dell'inferno. È lì, dopo quella maledetta curva, su quella salita apparentemente insignificante, che raggiungo il massimo della pena, è lì che il medio si trasforma in calvario. Il vantaggio accumulato invece di usarlo per assecondare la salita e la stanchezza, cerco di tenerlo con le unghie e con i denti per trasformarlo in progresso. E poi, ogni volta che arrivo lì dove finisce l'asfalto e inizia quell'ultimo maledetto chilometro sterrato in salita, nonostante sia dolente, affannato, col viso incendiato di calore non dissipato, con i piedi consumati a sangue, invece di dire “è finita, basta così” mi sento in dovere di accelerare. In quell'ultimo chilometro esco davvero dalla zona di comfort, esco dal fisico per raggiungere il metafisico (o per lo meno il patafisico), l'alienazione. Esco da questo corpo straziato sperando di trovarne, al rientro, uno nuovo più forte. E finalmente arrivano gli ultimi 100 metri, sono già a tutta ma devo accelerare ulteriormente, la strada si restringe, sposto le fronde dell'eucalipto con la faccia che tanto non è più mia … fermo il cronometro a 52'27” a 3'57” al km e, ancora boccheggiante, comincio a fare calcoli e considerazioni. Sono molto più lento dei 51' dei tempi d'oro ma anche molto più veloce dei 55' di esattamente un mese fa, quando cercavo il ritmo per la mezza del Challange Forte Village. Per scendere sotto 1h22 nella mezza di Cagliari dovrò migliorare ancora un po', ma mi restano quasi tre magnifiche settimane d'inferno per provarci.   

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