Ci siamo quasi. Domani parto per
Cardedu per la prima vera sfida dell'anno: le tre tappe del Sardinia
Trail. Ricordo bene le sofferenze dell'anno scorso: l'affanno già
dalla prima salita, i crampi e la spossatezza al termine della prima
tappa e poi i dolori muscolari che mi hanno accompagnato dal primo
all'ultimo chilometro della seconda e terza tappa.
Il dottor Cesaraccio, medico sportivo,
dopo aver suggerito, con in mano un'istantanea del mio cuore “non
sarà il caso di ripensare agli obiettivi?” senza che gli avessi
ancora detto quali fossero, ha firmato la grazia per un altro anno.
Sono idoneo! Alla pratica e alla teoria dell'atletica ma solo di
quella leggera. Nessun problema. In questi dodici mesi ho imparato ad
ascoltare i soffi del cuore, ho studiato nuovi passi per danzare giù
per i sentieri, ho coltivato l'arte del recupero facendo ripetute di
riposo e lunghi sul divano strisciando fra i cuscini, ho imparato a
svuotare la testa ascoltando l'Armando e altra musica leggera.
Sarà così leggera che mi farà
superare volando 4 chilometri di dislivello e 100 chilometri di
distanza lineare senza lasciare traccia se non qualche mucchietto di
feci e qualche parola sul blog.
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