giovedì 4 dicembre 2014

C'è speranza per il pianeta.

Zone agricole pian piano si trasformano in deserti. La terra si impoverisce per siccità e sovra sfruttamento e diventa sabbia. Nel 2014 la desertificazione è uno dei problemi principali del nostro pianeta ed è considerata un processo irreversibile in tutto il mondo … tutto? No! Un villaggio del Campidano, abitato da irriducibili calciatori, resiste ancora e sempre all'invasione del deserto. È Capoterra, un nome, un programma, da cui arriva una speranza per il nostro pianeta. Vi racconto questa piccola favola dal lieto fine.

Al campo sportivo di Santa Rosa, c'era una piccola ma minacciosa buca piena di sabbia usata per il salto in lungo: un piccolo deserto con mire espansionistiche verso il verdissimo campo da calcio limitrofo. Secondo la tendenza mondiale alla desertificazione, pian piano l'erbetta del campo in prossimità della buca si sarebbe dovuta seccare e il deserto sarebbe uscito dalla buca avanzando verso il prato e trasformandolo progressivamente in un campo da beach soccer. Invece, grazie alla resistenza dei nostri irriducibili calciatori, il processo si è invertito. La sabbia, appena cercava di uscire dalla buca veniva sciacquata via da un'intensa annaffiatura; non solo! Col passare del tempo, infatti, a furia di annaffiare, piccole oasi di verde sono cresciute perfino nella buca; neanche i bambini con tutta la loro forza distruttrice sono riusciti a ostacolare il ritorno alla vita … anzi, la sabbia ormai indurita da un substrato di radici, resisteva ai loro salti colpendoli duramente alle caviglie.
L'erbetta ora cresce rigogliosa e una gioiosa fauna di zanzarine sta ripopolando definitivamente quello che solo pochi anni fa era un deserto.

E tutti vissero felici e contenti.  

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