sabato 23 agosto 2014

C'è acqua su Marche

Cronache dal pianeta Marche

C'è acqua su Marche. Le foto delle sonde e l'analisi spettrometrica facevano sospettare che quella distesa opaca fosse costituita in gran parte d'acqua. Finalmente la conferma sperimentale: c'ho nuotato dentro.
La grande scoperta è nata per una mia esigenza particolare. Il pianeta trentino si era rivelato poco adatto alla preparazione per il triathlon di Isili. Tuffi nella pioggia battente e qualche bracciata nell'erba alta bagnata non bastavano a garantirmi 40 minuti di sopravvivenza in un ambiente ostilmente liquido come il lago di Isili. Allora, di passaggio per il pianeta Marche a 6 giorni dalla gara, ho deciso di verificare l'effettiva presenza d'acqua per farmi un paio di nuotate.
La ricerca è stata breve e fruttuosa. Sono andato a cercare nella zona della controversa “linea tratteggiata” visibile in tutte le foto delle sonde spaziali. Ricordo ancora lo scalpore suscitato dall'ingenuità dell'astrofisico americano che aveva tagliato la foto lungo la linea tratteggiata mandando in fumo una missione spaziale costata milioni di dollari. In realtà, quei tratti che che tanti dibattiti avevano suscitato, non erano altro che file di scoglietti a schiera immersi in un liquido beige. Nonostante il colore sospetto, i miei ultimi dubbi sono stati fugati dalla presenza di kitesurf, pancioni pelosi e venditori ambulanti: era il mare.
Ho preso coraggio e mi sono tuffato. Le mani protese in avanti sono subito sparite nel mare nebbioso. I peli centimetrici sulle braccia mi hanno permesso di misurare una visibilità di circa 30cm, non sufficiente per evitare di incagliarmi più volte con la pancia. Con la punta delle dita sentivo la sabbia, cambiavo stile di bracciata facendo passare le mani radenti alla pancia, poi tentavo qualche bracciata di nuoto asciutto, strisciando finché, per non far la fine di un cetaceo arenato, ero costretto ad alzarmi con l'acqua alle caviglie. Quasi ad ogni schiera di scogli, ogni 100m circa, c'è una secca. Come in piscina, si tocca e si ricomincia a nuotare. Anche contare le schiere di scogli, come si contano le vasche, non è una cattiva idea: almeno al ritorno, contando a ritroso, si ha qualche speranza di ritrovare l'asciugamano.

Non è stato certo un gran piacere. Se non altro però, se a Isili non sarò preso dalla vertigine dell'abisso che l'acqua trasparente può suscitare, dovrei sopravvivere.  

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