giovedì 10 luglio 2014

Un trail cittadino

Ieri sera, uno stormo colorato ha attraversato tutta Cagliari: Bonaria, il porto, i quartieri di Marina e Stampace, piazza arsenale, il giardino pubblico, il buon cammino, i colli di S. Michele e monte Claro, il parco della musica e monte Urpino. Saranno stati una trentina, una macchia variopinta che ogni tanto si divideva in due o tre parti, per poi ricompattarsi. Attraversava le strade – impossibile da non vedere e le macchine si fermavano – passava tra i tavolini dei bar, invadeva marciapiedi, saliva e scendeva dai colli, entrava e usciva dai parchi, attraversava passaggi segreti su passerelle di legno, su scalette, in vicoli strettissimi, in campi incolti. Dall'alto dei colli, la luna e l'entusiasmo esaltavano quei panorami notturni che mescolano armonicamente natura e artificio. Bello, troppo bello per finire qui.
Un paio di mesi fa Francesco era solo, poi erano in due. La settimana scorsa erano la metà, la prossima saranno il doppio e quella dopo il doppio del doppio. Con una progressione geometrica inarrestabile, l'epidemia prima o poi contagerà anche il sindaco e tutti i cittadini. Arriveranno anche da fuori; già ieri c'era gente da Capoterra, da Sestu, perfino da Cabras e dalla lontana Germania. Le macchine se ne staranno tutte buone buone parcheggiate a cuccia per mancanza di autista, i semafori diventeranno tutti verdi al nostro passaggio, i ristoranti non si limiteranno a emanare odori provocanti ma ci offriranno ristoro, i cani invece di abbaiare ci sorrideranno, i bambini – visionari per natura – lo fanno già.

Non sarà esattamente così, non subito almeno ma, fidatevi, ieri sono riuscito a leggere come va a finire.

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